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al testo di Ferdinando Giordano
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Il bottone ha trovato l’asola nelle mie mani e mentre agosto slaccia i primi due, l'ultimo sotto s’invaghisce tra le dita. Da esploratore curioso la lingua esalava gli umori mentre saliva; e giù conta l’amore, diceva lei, la vita impanata da stagioni. L’uomo si ritrova se i nei sono nello specchio e non si spostano. Si perde quando riflette tutt’altro. Ho risposto con argomenti coperti per evitare la tempesta ormonale che non mi ha raggiunto. Lenta ammaino la camicia dall'albero della schiena, dritto come va il sabato nella domenica, inqualificabile spasa di ore in sosta. Da lì in basso, è naturale che il ginocchio appaia come un promontorio di limoneti per la mancata concitazione della coscia catarifrangente. Che aria tira nella luce la bianchezza che sventola?
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